Modelli di pensiero economico-politico-sociale a confronto
La migliore teoria è quella che soddisfa
le esigenze concrete di un numero maggiore di persone, e che mette in accordo
le posizioni contrastanti delle vecchie teorie meno perfette.
Domenico Esposito
Il “libero mercato” è un modello di
pensiero economico-politico-sociale, che regola i rapporti tra soggetti economici, i cosiddetti
venditori e acquirenti, ciò comporta scelte politiche e sociali non sempre vantaggiose per l'uomo e l'ambiente in cui si realizza la sua esistenza (Ideologia della qualità della vita Isbn: 9788891036834 di Domenico Esposito). Secondo tale modello i prezzi di beni e servizi vengono
determinati dai singoli operatori che operano sulla base di decisioni descritte
dalle leggi della domanda e l'offerta. In questo modo l'equilibrio
economico tra domanda e offerta tra più soggetti tra loro concorrenti si raggiungerebbe in maniera pressoché
naturale. L'assioma su cui si basa questa teoria è la lealtà e la trasparenza
tra i giocatori, un'assioma evidentemente non vero sempre, ciò è dimostrato
dalle molteplici esperienze, che tutti noi costatiamo quotidianamente, sia nel micro che nel
macro. Purtroppo i concorrenti quando operano in maniera selvaggia e senza buon
senso, all'interno di un sistema economico globale non regolamentato, e soprattutto in
un periodo di stallo o fase decrescente, la competizione diventa più dura; gli operatori economici mossi da un
istinto di sopravvivenza patologica e dalla paura tendono a speculare, anche
finanziariamente, determinando
comportamenti dannosi per la produttività reale, in generale attuando forme di
competizioni sleali dannose per la pace e il benessere dei singoli sistemi
territoriali. La "teoria del libero mercato" è nettamente opposta alla “teoria
dei mercati controllati”, dell'economia pianificata, dove il controllo statale
esercita un ruolo fondamentale sull'attività economica. Ovviamente un eccessivo
controllo può essere limitante per la libera azione individuale, a maggior
ragione se questa è basata sull'incompetenza (Theory of surface praticone). Anche
la “teoria dei mercati controllati” parte dall'assioma che i rapporti umani
siano regolati da lealtà e trasparenza, ciò ovviamente è in contrasto con
l'istinto di sopravvivenza poc'anzi annunciato.
In questo gioco chi perde di meno, a
maggior ragione nei periodi di crisi, è sempre quello che gestisce l'azione,
chi ha maggiore capacità di previsione, chi muove le pedine, chi detiene un certo potere, chi è più avvantaggiato
insomma. Questo gioco avviene sempre in un sistema a più giocatori, a partire
dal micro al macro, dai piccoli agglomerati urbani fino alle grandi città, alle nazioni e ad
aree geografiche sempre più grandi; insomma parliamo di insiemi di sottoinsiemi
umani che interagiscono tra di loro, spesso senza controllo su scala mondiale, che
realizzano relazioni vantaggiose o svantaggiose per i loro rispettivi sistemi
ambientali. Ambedue le teorie sopra annunciate hanno bisogno di un'idea
politica-sociale unificante, patriottismo da un lato, nazionalismo dall'altro,
che spesso creano blocchi contrapposti, i cosiddetti conflitti tra
economie e apparati tra loro diversi e in competizione.
Nasce,
quindi, la necessità di creare un modello cooperativo che sia meno
conflittuale:
Particolare attenzione, quindi, dobbiamo rivolgere
all'ideologia della qualità della vita che guarda all'insieme della specie
umana come sottoinsieme del sistema terrestre, la cosiddetta catena vivente da cui
dipende la nostra sopravvivenza. Ed è proprio in questo quadro che l'ideologia
della qualità della vita rappresenta un naturale superamento dei due modelli di
pensiero politico-economico-sociale trattati in questo articolo, e che sono
strutturalmente incompleti e in contrasto tra di loro. L’ideologia della
qualità della vita rappresenta una sintesi dei modelli liberisti e statalisti, straordinariamente riassumibile considerando l’azione di sviluppo e di controllo finalizzata alla
salvaguardia dei sistemi produttivi territoriali.
L'ideologia della qualità della vita non ha bisogno né di patriottismo, né di nazionalismi estremi, se non in una forma rivolta al solo rispetto dei trattati costituzionali nazionali e internazionali, atti a regolamentare tutelando in maniera lineare e snella, le diversità culturali, la persona umana e la funzione nobile che essa svolge all'interno della società globale organizzata, integrata e ben connessa, il cui unico scopo è la sopravvivenza della specie umana e di tutto ciò che è necessario per la sopravvivenza della stessa, riducendo i rischi di qualsiasi natura, mediante l'applicazione di tutti gli strumenti conoscitivi che l'ideologia della qualità della vita mette, oggi, a disposizione di tutti. Si tratta quindi di un progetto multidisciplinare oltre che politico-economico-sociale. L’importante valore aggiunto di questa teoria, rispetto alle altre, è che interessa a tutti gli uomini di ogni età, razza e religione, non è imposta dall’alto, né dal basso in chiave di lotta di classe, inoltre è uno strumento utilissimo per la gestione e la prevenzione dei rischi, è un modello di pensiero più completo, in quanto è strutturato per offrire maggiori garanzie e opportunità di sviluppo e di controllo dei territori, attraverso una serie di strumenti tecnologici, scientifici ed etici. Ovviamente un modello così pensato è molto utile soprattutto nei periodi di crisi e nelle relazioni cooperative tra gli Stati che intendono costruire relazioni culturali e commerciali basati sul rispetto reciproco, nonché sulla lealtà e la trasparenza. (Per approfondimenti consulta il libro in formato cartaceo oppure l'E-Book che puoi scaricare direttamente per via web....clicca qui--> Ideologia della qualità della vita)
L'ideologia della qualità della vita non ha bisogno né di patriottismo, né di nazionalismi estremi, se non in una forma rivolta al solo rispetto dei trattati costituzionali nazionali e internazionali, atti a regolamentare tutelando in maniera lineare e snella, le diversità culturali, la persona umana e la funzione nobile che essa svolge all'interno della società globale organizzata, integrata e ben connessa, il cui unico scopo è la sopravvivenza della specie umana e di tutto ciò che è necessario per la sopravvivenza della stessa, riducendo i rischi di qualsiasi natura, mediante l'applicazione di tutti gli strumenti conoscitivi che l'ideologia della qualità della vita mette, oggi, a disposizione di tutti. Si tratta quindi di un progetto multidisciplinare oltre che politico-economico-sociale. L’importante valore aggiunto di questa teoria, rispetto alle altre, è che interessa a tutti gli uomini di ogni età, razza e religione, non è imposta dall’alto, né dal basso in chiave di lotta di classe, inoltre è uno strumento utilissimo per la gestione e la prevenzione dei rischi, è un modello di pensiero più completo, in quanto è strutturato per offrire maggiori garanzie e opportunità di sviluppo e di controllo dei territori, attraverso una serie di strumenti tecnologici, scientifici ed etici. Ovviamente un modello così pensato è molto utile soprattutto nei periodi di crisi e nelle relazioni cooperative tra gli Stati che intendono costruire relazioni culturali e commerciali basati sul rispetto reciproco, nonché sulla lealtà e la trasparenza.
Tutto ciò che ho appena affermato è
dimostrato dai seguenti fatti storici:
La crisi economica dei giorni nostri si chiama
crisi dell’11 dicembre 2001 (Ideologia della qualità della vita Isbn: 9788891036834 di Domenico Esposito) che corrisponde all'entrata della Cina nel
WTO. I Paesi emergenti, i cosiddetti BRIC, hanno stravolto le regole del gioco economico
occidentale, acuendo la competizione a livello mondiale che è diventata più
selvaggia grazie alla globalizzazione figlia del liberismo estremo che l'ha
costruita. Alcuni paesi si sono fatti trovare maggiormente impreparati, soprattutto
gli stati del sud Europa non hanno saputo prevedere ciò che stava accadendo
(errori di valutazioni, la mancanza di riforme e l'assenza di adeguate misure
strategiche, dimostrano l'inadeguatezza della classe dirigente che ha governato
questi eventi epocali). La crescita economica sarà anemica fino a quando non ci
sarà una vera presa di coscienza che l'ideologia liberista è incompleta e che
l'ideologia della qualità della vita ne rappresenta il suo naturale
superamento, in quanto garantisce maggiore produttività ed equità sociale,
quindi più affidabilità e completezza, necessaria a superare le carenze di
questo tipo di sviluppo innaturale che il liberismo ci ha proposto e imposto
(Per approfondimenti consulta il libro in formato cartaceo oppure l'E-Book che puoi scaricare direttamente per via web....clicca qui--> Ideologia della qualità della vita)
OK!
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