Storia d'Italia; "questione morale" in politica

In pieno assedio, i rappresentanti della politica italiana erano presi da tutt'altro: bella vita, festini, escort, ostriche e caviale. Assenteismo, lassismo, permissivismo, speculazioni ai danni dello Stato, sottrazioni di fondi pubblici, deturpazione dei territori, inquinamento dei mari e delle terre, clientele. La risposta è stata maggiori poteri locali, più sprechi e federalismo di Bossi incompleto di stampo nordista e così via...


La crisi economica dei giorni nostri si chiama crisi dell’11 dicembre 2001, che corrisponde all'entrata della Cina nel WTO. All'epoca nei cortei sulla Globalizzazione, mentre parlavo di più regole, più diritti e più qualità della vita, i Paesi emergenti, i cosiddetti BRIC, stravolgevano le regole del gioco economico occidentale, acuendo la competizione a livello mondiale che è diventata più selvaggia grazie alla globbalizzazione figlia del liberismo estremo che l'ha costruita. Alcuni paesi si sono fatti trovare maggiormente impreparati, soprattutto gli stati del sud Europa non hanno saputo prevedere ciò che stava accadendo. La scarsa capacità di previsione del parlamento italiano è dimostrata dai seguenti fatti: non hanno saputo prevedere ciò che stava accadendo, errori di valutazioni, la mancanza di riforme e l'assenza di adeguate misure strategiche per migliorare l'efficienza e la produttività dei nostri territori; ciò dimostra l'inadeguatezza della classe dirigente che ha governato questi eventi epocali, è immorale che la maggior parte dei responsabili siano ancora tutti lì.

Non vorrei che la questione morale si riducesse solo ai festini di Berlusconi, alle escort, alle cene private pagate con i soldi di tutta la comunità, alle siringhe o alla carta che costano troppo, alle tangenti, alla corruzione e così via. Non vorrei che questi fatti oscurassero i gravi errori politici, sufficienti a legittimare ciò che noi italiani onesti pretendiamo. Vi riporto alcuni punti di partenza, necessari per costruire le basi del riscatto della politica italiana e per mettere definitivamente fine a questo brutto inizio transitorio, attualmente governato dai partiti responsabili (PD e PDL), a seguire sono elencati tre punti da cui partire: 

1. Ricambio generazionale totale, 2. Drastici tagli ai privilegi, 3. Ritrattazione del debito relativo ai diritti acquisiti, le cosiddette pensioni d'oro. 

Parliamo di gente benestante, che vive negli agi e nei privilegi più disparati, pertanto non conosce le sofferenze di noi comuni cittadini e che difficilmente hanno la possibilità di immedesimarsi con i problemi con i quali siamo costretti a confrontarci quotidianamente a causa delle loro mancanze.
Molti commentatori televisivi, anche stranieri, riguardo la politica italiana, non conoscendola a fondo o facendo finta di niente, parlano del problema morale come il problema dei problemi della politica italiana, ma intorno a questo argomento esiste molta confusione. Quando si parla di moralità o di immoralità, bisogna definire l'ambiente concettuale in cui avvengono i fatti. Sono immorali tutti gli sprechi improduttivi quando si hanno problemi di reperibilità delle risorse da destinare a cose più necessarie per la comunità a cui si appartiene. EX. Se i miei figli non hanno soldi per mangiare o curarsi, allora il mio comportamento è immorale se io, in quanto padre di famiglia, invece di pensare alla sopravvivenza della mia famiglia, mi gioco quel poco che ho per le sigarette, le puttane e così via... 
MA Quando si commettono errori politici importanti che riguardano le previsioni sul futuro, allora la situazione diventa più complessa, in questo caso abbiamo un problema di scelte politiche sbagliate e non lungimiranti. Le persone che meritano maggiore riconoscenza in Italia, oggi, sono quelle che hanno messo in evidenza il problema degli errori politici di quest'ultimi cinquant'anni. Alcuni di questi derivano addirittura dalla famosissima, ormai mitica, questione meridionale. Quando si parla di veri e propri errori politici, responsabili del degrado istituzionale ed economico-sociale nel quale ci troviamo, quando si parla di problemi legati alla competitività del Sistema Paese, allora la moralità è un problema secondario. Abbiamo innanzi tutto un problema di idee, di competenze e di allenamento mentale a trovare le soluzioni appropriate, in somma un problema di scelte giuste al momento e al posto giusto. Voglio dire che se io, in quanto padre di famiglia, faccio degli investimenti sbagliati o non mi accorgo che i miei comportamenti improduttivi determinano ingenti perdite al capitale umano-economico-sociale e culturale della mia famiglia, allora è bene che io faccia un passo indietro, affidando il governo a mia moglie o ai miei figli più responsabili e lungimiranti. In questo caso il problema morale grosso quanto un palazzo di mille piani e passa, sussisterebbe, se nell'evidenza di fatti concreti, facessi finta di niente. Al contrario, accuserei gli altri, cioè mia moglie e i miei figli e così via....In questo caso verrebbero a mancare i fondamenti del vivere civile e democratico! All'interno del mio gruppo familiare si creerebbero tensioni quotidiane, finché il despota incivile e arrogante non viene detronizzato. In alcuni paesi, la "detronizzazione" avviene ancora in modo violento e disordinato (vedi Irak, Siria, Libano ecc.). In Italia questo processo di detronizzazione, contro i vecchi partiti e il potere partitocratico, sta avvenendo in maniera ordinata, ma non ha ancora raggiunto quella maturità che si deve quando si ha a che fare con i gravi problemi di scarsa competitività che il nostro paese ha difronte. Il ricambio a parte il movimento a 5 stelle di Grillo, è gestito dai vecchi partiti, quindi le nuove leve, formandosi all'interno di quegli schemi sono in continuità con il passato, spesso compiacenti ai loro protettori e non vedo da parte loro una grande propensione al sacrificio...



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